Henry Kravis e George Roberts, agli animi sonnolenti degli italiani, sono nomi che dicono davvero poco, eppure questi due cugini sono stati i cofondatori della Kohlberg-Kravis-Roberts (KKR), società statunitense leader nel mondo del private equity.
Kravis (77 anni) e Roberts (78) hanno annunciato di voler andare in “pensione” e di volersi dimettere dalle cariche di co-amministratori della società. Entrambi non soffriranno la fame, infatti Roberts è riuscito nella sua “brillante” carriera a raccogliere un patrimonio stimato di 9 miliardi di dollari, mentre Kravis si è dovuto purtroppo fermare a soli 8,5. La coppia di cugini è ovviamente stabilmente inserita nella top100 degli uomini più ricchi d’America.
Il Financial Times li ha celebrati come geni della finanza e li ha definiti come quelli che “meglio di tutti hanno compreso il concetto di far soldi coi soldi di altre persone”. Vediamo come, aggiungiamo noi.
Attualmente dodici milioni di americani lavorano in aziende che risiedono nei portafogli di società di private equity, circa il 7% della forza lavoro americana. Secondo la maggior parte degli analisti del settore, questi lavoratori potrebbero essere almeno il doppio se non fosse esploso negli ultimi quarant’anni il fenomeno proprio delle private equity.
Nel settore della grande distribuzione, solo nel 2019, le acquisizioni di quote da parte delle private equity sono costate 1,3 milioni di posti di lavoro. Nel 2018 il colosso delle vendite di giocattoli Toys ‘R’ Us, dopo essere stato totalmente acquisito dalla KKR, ha dichiarato fallimento ed è stato liquidato. Trentatremila lavoratori sono stati licenziati, senza tutele e senza diritti.
Dei 14 fallimenti di catene di vendita al dettaglio su larga scala, avvenuti dal 2012 ad oggi, ben 10 hanno colpito aziende acquisite da società di private equity. Nel 2020 il Wall Street Journal, non il gazzettino degli agricoltori del Montana, ha verificato che tra le 38 catene di rivenditori con profili di credito di scarso livello, 27 erano di fatto con capitale azionario in mano alle private equity.
Entrando ancor più nello specifico: nel 2011 KKR è diventato il principale azionista della catena Academy Sports e nei successivi quattro anni ha “drenato” 900 milioni di dollari in dividendi dalla controllata. Ad aprile 2020, Academy Sports ha annunciato un taglio drastico del personale e KKR ha deciso di mettere in vendita la società per 850 milioni di dollari ca.
Circa l’11% delle case di cura negli Stati Uniti d’America è controllato dalle società di private equity. Uno studio del National Bureau of Economic Research, reso pubblico nel febbraio 2021, ha stabilito che in questo 11%, la mortalità dei pazienti giovani è superiore del 10% rispetto al resto degli istituti del Paese e che ciò ha causato 20.000 morti premature.
Il New York Times ha rivelato che le società di private equity stanno investendo a mani basse sul settore dei combustibili fossili (petrolio in particolare) e che sono più che raddoppiati gli investimenti in aziende che operano con la tecnica di estrazione, devastante per il suolo terrestre, definita tecnicamente fracking.
Henry Kravis e George Roberts hanno oltre 7mila miliardi di $ in capitali in gestione, raccolti per lo più da persone facoltose e da fondi pensione. L’analista Matt Stoller ha definito la generazione degli squali del private equity come un “movimento fortemente ideologico basato sulla filosofia dell’ottieni tutto ciò che puoi afferrare”.
Più diventano ricchi, più acquisiscono potere politico. Hanno inventato la spazzatura finanziaria del secolo, hanno creato i derivati e gli hedge fund e oggi hanno il controllo degli USA attraverso le private equity. Hanno completamente neutralizzato il movimento dei lavoratori, utilizzando i licenziamenti di massa come arma di distruzione del tessuto sociale americano.
Cavalcano la deregulation e dimostrano a tutti cosa significhi la libera impresa in un mercato senza alcun controllo.