"Il 21 settembre tutti i cittadini, veneti e non, che si troveranno in regione riceveranno un messaggio di test del nuovo sistema di allertamento pubblico IT-alert che, in caso di eventi calamitosi ed emergenze di vario tipo come quelle sanitarie, avvertirà la popolazione. È uno strumento molto importante, che non sostituisce quelli esistenti".
Questo quanto comunicato dalla Regione Veneto, nella persona del suo Presidente Luca Zaia, sul test che avverrà il 21 settembre prossimo alle ore 12.00 e che vedrà la comparsa di una particolare notifica su tutti i dispositivi agganciati alle celle di telefonia mobile del Veneto.
Lo scopo del test sarà quello di analizzare e verificare il corretto funzionamento di IT-alert, il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale pensato per diramare direttamente ai telefoni cellulari presenti in una determinata area geografica messaggi utili in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti o in corso.
Ecco, crediamo che tutto questo rappresenti alla perfezione il paradigma dell'epoca nella quale viviamo: un misto tra la soffocante deriva tecnosicuritaria che oramai tende a pervadere ogni più piccolo aspetto delle nostre vite e la deresponsabilizzione più totale da parte di una classe dirigente (intesa nei suoi organi di governo nazionali così come in quelli locali), che anziché promuovere politiche di investimento sulla messa in sicurezza del Paese e sull'implementazione di piani nazionali per la gestione delle eventuali emergenze si limita a notificare ai cittadini quest'ultime con un SMS di mera constatazione.
In quest'ottica la logica emergenziale tende a configurarsi sempre più come normale grammatica alla base degli ordinamenti giuridici e delle forme di governo della nostra società. In questo quadro, stiamo assistendo ad un preoccupante sbilanciamento nel rapporto tra diritti fondamentali e norme securitarie: di fatto, i diritti fondamentali dell'individuo tendono a esser visti sempre più come un limite alla risoluzione efficace dei problemi posti in essere dall'emergenza di turno. Emergenza che, in un sistema dove la realtà fattuale esiste soltanto in funzione della narrazione che di quella stessa realtà viene fatta, non necessita nemmeno di giustificazione.
Ecco che, pertanto, quello di "sicurezza pubblica" tende a divenire sempre più un significante vuoto, semmai votato a giustificare norme e misure che, per quanto restrittive e lesive dei diritti dei cittadini, siano funzionali al governo che le vara, senza però che esso tuteli realmente con politiche ed azioni concrete la collettività.
In conclusione, possiamo dire che ad essere sottoposto ad un vero e proprio stress-test non sia tanto il sistema iT-alert, quanto l'intero nostro assetto di diritti fondamentali. E ad avvisarci del risultato non sarà, ahinoi, una notifica di "EMERGENZA TOTALITARISMO".