“Cultura della Morte”: così Roberto Pecchioli definisce il pensiero che innerva l'odierna società occidentale fondata su aborti e di eutanasie, in cui la vita è un valore del tutto negoziabile. In una recente intervista al sottoscritto, il saggista ha spiegato: «Pare evidente che la nostra è una società "mortuaria", una società "obitorio". E, se c’è una nazione che s’è fatta obitorio, sicuramente è quella canadese dove le politiche dello smaltimento dei "rifiuti umani" procedono a furor di popolo.
Il malthusianesimo 2.0 ha preso forma e sostanza anche nel Vecchio Continente, dal Belgio ai Paesi Bassi, ma la follia canadese ormai si è fatta avanguardia. È qui che dal 2021 è diventato possibile richiedere il suicidio assistito non soltanto per malattie incurabili, patologie gravi o disabilità che non possono essere alleviate. «Quel che è oggetto di discussione adesso è il suicidio assistito per i senzatetto. Sembra incredibile ma da un recente sondaggio di Research Co. è emerso che un terzo dei canadesi è favorevole al suicidio assistito per il fatto che la persona è povera o senzatetto» spiegava un articolo del 18 maggio 2023 uscito sul giornale della comunità italiana in Canada.
A partire da marzo 2021, infatti, il Canada è diventato uno dei pochi paesi al mondo a legalizzare il suicidio assistito anche nei casi in cui un paziente non abbia nessuna malattia terminale. Nel 2021, oltre diecimila persone sono morte di MAID ("medical assistance in dying", ossia "morte assistita dal punto di vista medico"). Rappresentavano il 3,3% dei decessi di quell'anno in tutto il Canada. Nel 2024, a soli 36 mesi di distanza, i numeri sono drammaticamente cresciuti: secondo il Ministero della Salute canadese, i decessi per MAID sono arrivati a sfiorare il 5% dei decessi totali. Praticamente un morto ogni venti, in Canada, nel 2024 è morto di MAID. E, con le nuove "aperture" del Governo, i numeri sono destinati a continuare a crescere.
L'obiettivo è chiaro ed è quello di fare cassa riducendo i costi della spesa sanitaria pubblica. Ma al contempo non si può non notare la volontà di "bonificare" e "ripulire" la società da coloro i quali vengono considerati scarti o "subumani". Tutto ciò, naturalmente, viene perpetrato in spregio a ogni forma di rispetto per la vita, sopratutto dei più fragili, con buona pace di tutte le condanne progressiste che da oramai ottant'anni sentiamo fare alla Germania nazista.
Torniamo al 2017, agli albori di questa deriva mortifera nel Paese degli aceri. Allora il blog "documentazione.info" denunciava: «Nello scorso giugno in Canada è stata legalizzata l’eutanasia sulla scia di una campagna di promozione dei diritti umani» Questa, incredibilmente, la narrazione che all’epoca veniva strombazzata, come se una legge del genere fosse sinonimo di progresso e di civiltà. Eppure, l’intento era già chiaro, almeno a coloro i quali hanno gli occhi per guardare oltre alle apparenze e alla propaganda. «Dal mondo sanitario – prosegue Mercatornet – emerge un altro punto di vista: l’eutanasia può essere un grande risparmio per le casse dello Stato». A tal proposito «alcuni ricercatori dell’Università di Calgary hanno calcolato che se l’eutanasia si diffondesse ai livelli di Belgio e Olanda, il sistema sanitario nazionale risparmierebbe fino a 139 milioni di dollari canadesi ogni anno». Il primo scopo di questa legge, insomma, era già chiaro ai più svegli. Alla faccia dei diritti umani e dell’inclusività!
E a proposito di inclusività: i progressisti canadesi sono talmente premurosi da abbandonare delle giovani donne disabili al loro infausto destino. Questa storia terribile risale al 2022, la riporta tempi.it: «Kat (nome di fantasia) vive in Canada, nella Columbia Britannica, non ha ancora 40 anni e vuole vivere. Ma poiché non è abbastanza ricca per permettersi le cure di cui ha disperatamente bisogno, e poiché il sistema sanitario non può (o non vuole) coprire le spese, ha deciso di morire con l’eutanasia. La storia della donna affetta dalla sindrome di Ehlers-Danlos (Eds) può apparire sconvolgente, ma non è così rara in Canada dove molte persone sono costrette a morire (con il beneplacito dello Stato) semplicemente perché le cure palliative non sono disponibili per tutti.»
A conferma di questa indegna, ignobile e vergognosa situazione, il sussidiario.net già nel luglio 2023 denunciava che «uno studio pubblicato dall’Università di Cambridge sull’eutanasia in Canada ha sottolineato l’assenza di reali tutele, e il significativo aumento dei casi legati a situazioni di disabilità, precarietà o disagio psichico». A commentare i dati emersi, è stata anche il Ministro dell’Inclusione, Carla Qualtrough, che ha evidenziato come «in alcune parti del Paese è più facile accedere alla morte medicalmente assistita che ottenere una sedia a rotelle».
In soli otto anni di MAID legalizzata, la situazione è palesemente degenerata e sembra non aver nessun limite.
In virtù di tali oscenità il mondo cristiano canadese nel 2023 ha lanciato un grido d'allarme rivolto a tutto il mondo occidentale. Quest'appello è stato pubblicato sul portale di universitariperlavita.org:
«Cari amici, condividiamo con voi altre notizie preoccupanti dal Canada, confidando che l’esperienza di altri Paesi in merito alla legalizzazione dell’eutanasia possa far riflettere chi, anche in Italia, spinge perché tale pratica omicida sia liberalizzata. In Canada si sta vivendo un incubo. Dopo sette anni di eutanasia legalizzata – l’uccisione di malati e vulnerabili – credo che sia stato superato il punto di non ritorno. […] L’eutanasia è stata resa legale nel giugno 2016. Il governo federale non la chiama «eutanasia», ma utilizza piuttosto il termine più confortante «assistenza medica nella morte” o MAID. Inizialmente rivolta a chi soffre di dolore insopportabile ed è prossimo a morire; successivamente si è estesa a chi è gravemente malato ma non in pericolo di vita. Ora il Governo ha compiuto il passo estremo di estendere il "diritto alla morte" anche a coloro il cui unico problema è la malattia mentale, ma il problema più grande è che il bisogno di eutanasia in Canada è andato oltre la diagnosi medica diventando una sorta di diritto civile.»
Con questa scelta il Canada è totalmente degenerato. Ormai in Canada, di fatto, si ricorre all’uccisione dei più fragili per risolvere i problemi sociali, ripercorrendo le orme di quei totalitarismi che ritenevano intere classi di persone indegne della vita perché incapaci di contribuire al benessere della società. E infatti oggi, settembre 2025, nonostante tutto il mondo gridi allo scandalo (L’Onu denuncia: in Canada eutanasia per disabili, malati di mente e poveri), il Canada non solo persevera sulla propria strada, ma sembra addirittura voler estendere tali politiche persino ai bambini disabili.
Lunedì 25 agosto, il Quebec College of Physicians ha dichiarato al Daily Mail che «l'assistenza medica al suicidio può essere un trattamento appropriato per i neonati che soffrono di dolori fortissimi che non possono essere alleviati o che presentano gravi malformazioni o gravi sindromi polisintomatiche». Per questo, gli scienziati ritengono che «i genitori debbano avere la possibilità di ottenere questa assistenza per il loro bambino in circostanze ben definite».
Quando l’essere umano degenera e decide di sostituirsi a Dio, non può far altro che scivolare nei gironi dell’inferno.