Draghi e Schwab: la coppia perfetta

Il premier italiano va a braccetto con il presidente del forum di Davos. Ed è ovvio che sia così.

Il premier italiano va a braccetto con il presidente del forum di Davos. Ed è ovvio che sia così.

Martedì 23 Novembre 2021

Mario Draghi ha incontrato Klaus Schwab, il Presidente esecutivo del World Economic Forum.

Cos'è il WEF? Si tratta di un incontro annuale invernale presso la cittadina svizzera di Davos. In questa riunione esclusiva troviamo nomi legati all'alta finanza, alle grandi multinazionali, ai maggiori gruppi industriali e ai "comitati" d'interesse sovranazionali che da tempo hanno esautorato i governi occidentali (e non solo) della loro sovranità.

Il WEF si riunisce anche in Cina e negli Emirati Arabi Uniti, partorendo ogni volta documentazioni parecchio chiare su quale sia l'idea di mondo che questi signori stanno perseguendo. Per farsi un'idea, tuttavia, basterebbe leggere il libro di Klaus Schwab "La quarta rivoluzione industriale".

Nel libro, il tedesco Schwab (uno degli uomini più potenti ed influenti sul pianeta), descrive in maniera dettagliata il futuro sognato a Davos: l'annichilimento della proprietà privata (la nostra, non la loro), la sorveglianza continua, il trionfo dell'automazione sul lavoro umano, il superamento (per usare un eufemismo) delle democrazie moderne, il transumanesimo come base ideologica e la fine, manco a dirlo, di ogni concetto di sovranità nazionale.

Ora, non sorprende vedere Schwab a braccetto con Mario Draghi, membro del G30, della Trilaterale e del ben noto club Bilderberg (tutti ristretti gruppi privati abituati ad esprimere uomini e donne che finiscono, casualmente, per ricoprire ruoli di interesse pubblico...). Così come non sorprende il parallelismo perfetto tra le politiche in auge nel Draghistan, di stampo neoliberista e globalista, e i desideri del WEF. Non serve seguire chissà quali dietrologie per rendersi conto dell'assurdità di questa situazione.

Ciò che davvero stupisce è come buona parte dell'opinione pubblica non si ponga alcun problema di fronte questi sfacciati, clamorosi conflitti d'interesse. E quasi applauda al passaggio del feretro in cui giace la democrazia.

Ma forse basterebbe porre l'attenzione sullo stato pietoso dell'informazione per trovare una risposta a questa mancanza di indignazione corale. Dell'incontro tra Mario Draghi e Klaus Schwab se ne sta parlando poco e in maniera superficiale. Come di tutte le cose realmente importanti.

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