Dal primo novembre comincerà la "fase preparatoria" per l'introduzione dell'euro digitale.
Dovremmo preoccuparcene?
Sì, ma in fin dei conti neanche troppo. Mi spiego meglio, prima che qualcuno pensi che mi abbia dato di volta il cervello.
Per quanto questo progetto che mira a mandare in pensione il contante apra a scenari a dir poco distopici e costituisca evidentemente un ennesimo balzo in avanti nella deriva del controllo che stiamo vivendo, c'è un problema: per una volta questa roba è molto più facile a dirsi che non a farsi.
Tanto per esser chiari: realizzare un'architettura del genere di per sé non è difficile. Ma realizzare un'architettura con le ridondanze che garantiscano un funzionamento del dispositivo talmente solido (anche di fronte a eventi catastrofici) da poter davvero soppiantare il denaro contante... È decisamente non banale dal punto di vista tecnico.
E poi c'è un gigantesco problema politico: chi glielo spiega ai tedeschi, che - bontà loro - detengono il primato europeo per mole dei pagamenti in contanti, che dovrebbero rinunciare alla carta moneta e a tutti i presidi di libertà che questo garantisce?
Magari mi sbaglio, ma l'impressione è che, come al solito, il fanatismo di questi zeloti del progresso venga superato soltanto da due cose: la loro cialtroneria e il distacco assoluto dalla realtà.