Pro Italia è un progetto ambizioso, mirato al conseguimento di obiettivi tangibili attraverso una precisa scaletta nel tempo, e agirà a 360° per veicolare, costruire e comunicare una vera visione di Italia futura. Ogni cosa dovrà essere portata avanti con criterio per crescere in maniera costante.
Come simbolo di Pro Italia abbiamo scelto il ramo di corbezzolo, un nobile simbolo patrio italiano. Nell’Eneide si legge che sulla pianta di corbezzolo spirò l’eroe Pallante per mano di Turno. Tale pianta crebbe sulla tomba del guerriero eretta sul Palatino a Roma. Il poeta Pascoli indicò in Pallante il primo martire dell’unità d’Italia e nel corbezzolo il simbolo della nazione: la pianta ha infatti foglie verdi, fiori bianchi e frutti rossi.
Vogliamo così ricordare, sin da subito, che la Storia del nostro Paese affonda le sue radici molto più indietro nel tempo di quanto si pensi, ed è da questa consapevolezza che esso deve proiettarsi in avanti, ricominciando a ragionare sul suo ruolo nel mondo, vivendo nel presente con armonia, coraggio e innovazione. Come colore di fondo, abbiamo optato per il porpora (d'altronde, siamo orgogliosamente rossobruni), mentre il nome del partito riassume la nostra missione e sta a significare “a favore dell’Italia”. I principi cardine sono quelli contenuti nel primo articolo della nostra Costituzione: il lavoro e la sovranità.
Pro Italia sarà un partito con un programma eccezionalmente approfondito e declinato su tematiche diverse. Il tutto partirà da un prerequisito essenziale: nulla potrà mai essere fatto senza prima essersi liberati della gabbia europea e della moneta unica. Solo quando lo stato italiano ritornerà in possesso di tutte le leve economiche, a partire dalla moneta, potremo iniziare a rialzarci. Ma l’Italexit non sarà un punto di arrivo, bensì di partenza. Risponderemo finalmente alla domanda cruciale: cosa faremo DOPO?
Nel programma, metteremo a punto un piano industriale dettagliato per la rinascita economica della nazione, dalle infrastrutture agli investimenti, dalle nazionalizzazioni degli asset strategici al connubio tra pubblico e privato. Dichiareremo, senza mezzi termini, che l’Italia dovrà ritrovare la sua centralità nel Mediterraneo, di cui può e deve tornare ad essere protagonista attraverso una vera politica estera. Analizzeremo la condizione (critica) del Sistema Sanitario Nazionale, della scuola e di tutto lo stato sociale.
Porremo la difesa della bellezza nei nostri principi cardine, proponendo una grandiosa rigenerazione urbana come volano industriale e civile. Ci opporremo alla retorica globalista della dissoluzione delle nazioni e dello sfruttamento degli ultimi, difendendo l’autodeterminazione dei popoli e cercando sempre il dialogo oltre i nostri confini. Proporremo una seria riforma della giustizia e metteremo a punto uno sviluppo davvero amico dell’ambiente, equilibrato e in grado di superare la truffa del “Green”.
Molti saranno i temi che approfondiremo, poiché l’azione contro il paradigma dominante va portata avanti a tutto tondo. Come faro, avremo sempre dinanzi a noi la Costituzione del 1948.
Pro Italia comunicherà in maniera innovativa, olistica e professionale, sia per mostrare il futuro che vogliamo sia per raccontare con occhi nuovi il passato. Spazzeremo via la narrazione autorazzista che ha umiliato il popolo italiano per decenni, portandolo ad accettare il vincolo esterno. Mostreremo cosa ha saputo fare l’Italia nella sua Storia, in campo industriale, scientifico, artistico e umano. Instilleremo l’orgoglio, la speranza e la voglia di riscatto negli italiani. Non ci limiteremo a denunciare la situazione attuale, ci porremo sempre in maniera propositiva, con soluzioni fattibili e ben argomentate.
Dialogheremo con il mondo della cultura, liberandolo dalle gabbie del pensiero unico e donando ai suoi interpreti (artisti, scrittori, registi ecc…) spazi in cui esprimersi e comunicare una nuova idea di mondo. Saremo sul territorio non solo come semplici attivisti, ma come sinceri patrioti votati al benessere del proprio popolo e della propria terra. Saremo al fianco delle categorie che hanno pagato più duramente il prezzo della globalizzazione indiscriminata e dell'integrazione europea. Dal mondo del lavoro dipendente a quello della piccola e media impresa, daremo voce a tutti coloro che si fanno in quattro per vivere del proprio lavoro.
E, soprattutto, Pro Italia sarà un partito giovane. Abbiamo già contattato parecchi ragazzi e ragazze di valore, alcuni poco più che ventenni, desiderosi di dare una mano e mettersi in gioco. In tanti si riempiono la bocca del “largo ai giovani”, ponendo quest’ultimi puntualmente in fondo alla fila. In Pro Italia, saranno davanti, alla pari dei membri con più esperienza, e saranno spronati a far esplodere la propria creatività e la propria energia. C’è un potenziale inespresso fatto di talenti giovanissimi a cui sono state tarpate le ali, dalle università al mondo del lavoro, e che vogliamo aiutare ad emergere con una vera scuola politica. Serve una classe dirigente nuova.
In poche parole: faremo tutto ciò che non è stato ancora fatto nel nostro mondo.
Le altre realtà anti-sistema sono per noi parte di una grande famiglia, a cui ci sentiamo legati da vincoli di amicizia e stima reciproca e con cui cammineremo insieme, da commilitoni, aiutandoci e sostenendoci a vicenda. Chiameremo esponenti di tali forze a partecipare al nostro evento di lancio, per rimarcare da subito questa vicinanza d’intenti. Marceremo divisi, combatteremo uniti.
Proprio per questo, oggi sentiamo forte la necessità di abbandonare il porto ed avventurarci in alto mare, sfidando le onde e cercando nuove terre. Dobbiamo tentare, con tutte le nostre forze, di crescere ed espanderci, diventando movimento culturale e di pensiero. Dobbiamo osare e spingerci oltre, anche dialogando con mondi apparentemente inconciliabili o persino ostili, perché siamo certi che vi sia in Italia un’enorme voglia di cambiamento e un ardente desiderio di rinascita.
Pro Italia si batterà contro la vergogna del Green Pass e le storture dell’attuale, eterna emergenza sanitaria. Tuttavia, ciò che ci proponiamo di fare è inserire questo discorso in un’ottica molto più vasta, portando i cittadini a vedere i problemi attuali per ciò che sono, ovvero la prosecuzione di un preciso modello economico e sociale: quello globalista e neoliberista. Il modello che Pro Italia vuole sconfiggere.
La strada è molto lunga. La passività e la rassegnazione, quando non addirittura il collaborazionismo di tanti nostri connazionali è la prova che il lavoro da svolgere è molto più profondo di una semplice sfida elettorale. Vorremmo quanto voi che le cose fossero più semplici. Vorremmo quanto voi che tutta questa follia finisse domani e, aprendo la finestra, si stagliasse davanti ai nostri occhi un’Italia libera e sovrana. Non sarà così, non ora. Dovremo lavorare alacremente dialogando con la mente stessa degli italiani, liberandola da dogmi e paure volutamente instillate in decenni di propaganda a senso unico. La rabbia, per quanto giusta, è inutile se non canalizzata e indirizzata verso un progetto pragmatico.
Pro Italia è nata con questa visione.
E se questa visione ha fatto vibrare le vostre corde, allora non resta che darle vita insieme.