Quei tre tesori italiani da proteggere

Posizione geografica, talento e bellezza: ecco perché i nostri nemici li bramano

Posizione geografica, talento e bellezza: ecco perché i nostri nemici li bramano

Lunedì 23 Gennaio 2023

Tre sono i tesori che i nemici dell'Italia bramano da sempre. E che dobbiamo difendere ad ogni costo, riscoprendone l'importanza, davvero cruciale per il nostro futuro.

La posizione geografica, più unica che rara. L'essere al centro del Mediterraneo rende la nostra penisola un ponte naturale tra Europa, Asia ed Africa, tra Oriente e Occidente. Un dono straordinario che solo una classe politica serva dello straniero si rifiuta di sfruttare a dovere. Potremmo essere l'ago della bilancia in questa parte di mondo, con immensi guadagni soprattutto per il Mezzogiorno, per non parlare del peso geopolitico. Invece ci limitiamo a sognare che il blocco franco-tedesco faccia cadere su di noi qualche briciola.

L'estro e il talento del nostro popolo. Abbiamo artigiani, inventori, ingegneri, ricercatori, artisti, innovatori e studiosi di primissimo livello. Non da oggi, da sempre. Molti di essi vengono soffocati dalla totale assenza di una strategia nazionale atta a valorizzarne le capacità, venendo scavalcati da incapaci con la tessera di partito giusta. Altri sono costretti a lasciare la propria patria. Altri ancora sopravvivono contro mille avversità, tenendo in piedi eccellenze di respiro mondiale. E quest'ultime fanno gola, molta gola, a chi viene a razziarle senza trovare alcun ostacolo.

La bellezza di cui trabocca la nostra terra, talmente grande da non poter essere quantificata. Dalle opere ai borghi, dai capolavori architettonici alle perle culinarie, dai paesaggi mozzafiato alle peculiarità linguistiche e territoriali. Insomma, uno scrigno di diamanti purissimi che lasciamo spesso cadere a terra sotto gli occhi esterrefatti di chi, a casa propria, ne farebbe un gioiello da sfoggiare con fierezza. Ma questo rientra nell'ignoranza e nello sciocco odio che gli italiani hanno di sé: il vero tumore mentale di cui dobbiamo liberarci.

Matteo Brandi

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